Il termine podcasting è un neologismo derivato dalla fusione di due parole: iPod (il popolare riproduttore di file mp3 della Apple) e broadcasting (indica una trasmissione radio o tv ascoltabile ad una determinata ora decisa dall’emittente, quindi online). Per fruire del podcasting è necessario installare un software (semplice e gratuito) che fornisce un elenco completo dei podcast disponibili in rete: in questo modo l’utente ha la completa libertà di scegliere ciò che soddisfa i propri interessi. Tutto quello ciò deve fare è ‘abbonarsi’ (per ora gratuitamente, anche se si prevede che questo fenomeno a breve potrà assumere anche carattere commerciale) al podcast scelto, il resto è compito del software che, ogni volta che viene collegato ad Internet controlla quali nuovi file sono stati pubblicati dai siti ai quali ci si è abbonati, e li scarica.
Una volta scaricati i file vengono salvati sul computer e, arrivati a questa fase, non è più necessaria una connessione internet: i file sono di proprietà dell’utente che li ha a disposizione nel proprio pc e non solo.
E’ possibile effettuare questa operazione direttamente sulla maggioranza dei dispositivi multimediali di recente produzione, senza il tramite del personal computer. In questo modo l’utente può scegliere di visionare i contenuti e riprodurli quando gli è più congeniale, anche offline o in condizioni di mobilità. La differenza fondamentale tra podcasting e broadcasting sta nel fatto che abbonarsi ad un podcast significa avere la possibilità di scaricare copie di contenuti online quando e come si vuole, con la possibilità di usufruirne offline in assoluta libertà e avendo a disposizione un’ampia gamma di scelta. Il broadcast invece offre una sola trasmissione alla volta ed obbliga l’utente ad essere collegato e sintonizzato ad una precisa ora. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una enorme diffusione del fenomeno in vari ambiti, non solo in quello musicale.
Anche il mondo del giornalismo, della comunicazione e della politica si sono interessati al podcasting, come per esempio Radio RAI e il quotidiano La Repubblica che distribuisce via radio le trasmissioni di “Repubblica Radio”. Anche il mondo accademico ha incominciato a mostrare interesse verso questo metodo di diffusione di contenuti multimediali. In Italia, per esempio, l’Università di Bergamo nel marzo 2006 ha lanciato il primo podcast universitario ufficiale italiano. Uno degli strumenti attualmente più diffusi per la ricerca e la fruizione dei podcast è iTunes.
Questo software gratuito della Apple è semplicemente scaricabile ed utilizzabile da chiunque. Permette la ricerca, la reperibilità e l’organizzazione sul proprio personal computer di contenuti audio e video. E’ possibile acquistare brani tramite il negozio online iTunes Music Store a costi contenuti, scaricare contenuti audio e video relativi a trasmissioni radiofoniche e televisive (podcast e video podcast), trailer cinematografici e quant’altro.
Se iTunes ha spopolato per quanto riguarda la ricerca ed il download di tali contenuti, sicuramente l’iPod è diventato il dispositivo mobile per eccellenza per la loro riproduzione. L’iPod è uno dei prodotti di punta della Apple, perfettamente compatibile con iTunes: ora supporta, dopo il passaggio attraverso varie “generazioni” (cinque per la precisione), tutti i formati reperibili (audio e video) e connesso al personal computer è predisposto per “interagire” perfettamente col popolare software Apple.